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Comunicato CNR 27 maggio 2021 Incontro con la Presidente del CNR. Quali le priorità per la FGU-DR-ANPRI

 

 

Il 25 maggio scorso si è svolto il primo incontro tra la neo Presidente del CNR, la prof.ssa Maria Chiara Carrozza, e le OO.SS. Dopo un primo intervento della Presidente, nel quale la prof.ssa Carrozza ha illustrato brevemente i suoi primi impegni, sono intervenute le OO.SS.

La FGU-DR-ANPRI, dopo aver rinnovato alla Presidente gli auguri di buon lavoro, ha dichiarato il proprio apprezzamento per l’incontro che la Presidente ha avuto con i colleghi eletti nei Consigli Scientifici di Dipartimento, in quanto rappresentanti della comunità scientifica del CNR, ed ha auspicato un coinvolgimento pieno dell’intera comunità scientifica dell’Ente nella definizione del ruolo e dell’impegno dell’Ente nel PNRR.

La FGU-DR-ANPRI ha quindi illustrato gli interventi prioritari da fare per rilanciare l’Ente e risolvere i principali problemi che ostacolano l’attività di ricerca. In particolare, è necessario:

  1. Individuare procedure atte a verificare preventivamente l’impatto sulla Ricerca di ogni provvedimento, anche gestionale ed amministrativo, dell’Ente, ad esempio costituendo uno o più gruppi di lavori, costituiti da rappresentanti della comunità scientifica interna, che affianchino la Direzione Generale. A tal riguardo, la FGU-DR-ANPRI ha fatto due esempi. Il primo, quasi “banale” e a costo zero, è costituito dal preavviso di minimo 15 giorni con cui i R&T devono comunicare l’inizio di ogni attività extra-istituzionale, preavviso spesso incompatibile con le esigenze del contraente (si veda, ad esempio, l’attività di valutatore ANVUR per progetti PRIN e per la VQR). Il secondo esempio, dall’impatto decisamente maggiore, è dato dalle varie Circolari degli ultimi anni riguardanti i finanziamenti residui dei progetti di ricerca che vengono considerati dall’Amministrazione Centrale come danaro non più funzionale all’attività di ricerca (e quindi soggetto a prelievi centralizzati per coprire spese generali) e che invece sono la linfa vitale per l’attività di ricerca (necessari per l’ammodernamento di attrezzature e apparecchiature, per la copertura iniziale spese da affrontare in nuovi progetti di ricerca prima del primo finanziamento, per la diffusione dei risultati conseguiti, per svolgere ricerca curiosity driven,…) e che quindi devono rimanere nella piena disponibilità dei gruppi di ricerca.
  2. Snellire le procedure per l’acquisizione di materiale, strumentazioni ed apparecchiature di uso scientifico, per il rinnovo di assegni di ricerca, per i rimborsi missione,… in modo da renderle compatibili con i tempi della ricerca e rispettose del d.lgs. 218/2016 di Semplificazione delle attività degli EPR.
  3. Rinnovare il Consiglio Scientifico (quello attualmente in carica è già scaduto da tempo), nel quale potrà finalmente essere presente quella componente elettiva, in rappresentanza dei R&T dell’Ente, prevista dal d.lgs. 218/2016 e dal nuovo Statuto dell’Ente. A tal riguardo, la FGU-DR-ANPRI ha apprezzato l’intenzione della Presidente di procedere quanto prima alla nomina del nuovo Consiglio Scientifico.
  4. Adeguare il Regolamento del Personale (quello vigente è vecchio di 16 anni) alla Carta Europea dei ricercatori, al Codice di Condotta per l’Assunzione dei Ricercatori e all’European Framework for Research Careers, così come imposto dal d.lgs. 218/2016, al fine, ad esempio, di assicurare procedure per l’assunzione e la progressione di carriera dai R&T che siano trasparenti, con regole certe, durature nel tempo e condivise dalla comunità scientifica interna, che prevedano la pubblicazione di tutti gli atti delle commissioni e dei CV dei candidati/idonei, onde evitare in particolare che ad ogni tornata concorsuale le regole, le aree concorsuali, i titoli valutabili,… cambino anche radicalmente.
  5. Assicurare effettive e concrete chance di carriera ai R&T. Infatti, nonostante i recenti concorsi pubblici per DR e PR del 2017 (conclusisi con lo scorrimento di tutti gli idonei) e i concorsi interni ex art. 15 per R&T (in via di conclusione), ad oggi nel CNR, pecora nera fra gli EPR, il 77% dei R&T è ancora bloccato nel livello iniziale e solo il 7% ha raggiunto il livello apicale. È necessario quindi utilizzare sin da subito la quota non spesa del budget 2020 dei concorsi interni ex art. 15 in via di conclusione (quota non spesa causa lo slittamento al 2021 di quasi tutti i passaggi di livello) ed inserire nel prossimo Piano di Fabbisogno del Personale un adeguato numero di passaggi di livello dei R&T da realizzarsi nel 2022, numero che deve tener conto anche del fatto che, nonostante le commissioni dei concorsi ex art. 15 abbiano fissato criteri di valutazione molto severi, il numero di idonei è di quasi 3 volte il numero dei posti banditi.
  6. Riconoscere l’Indennità ai Responsabili di Sede Secondaria, i quali sono in attesa dal gennaio 2020 di ricevere tale indennità nonostante sia stata certificata già da tempo dal DG la relativa copertura finanziaria. Tale riconoscimento è oggi ancor più urgente in quanto, a causa della pandemia dovuta al Covid-19 che ha rarefatto la presenza dei Direttori di istituto multi-sede presso le sedi secondarie, le responsabilità e i compiti dei Responsabili di Sede secondaria sono aumentati enormemente.
  7. Assegnare ad ogni R&T un budget annuo “di base” per consentire ad ogni collega di svolgere attività curiosity driven che non trova finanziamenti esterni e di affrontare un minimo di spese (acquisto di un PC, di libri, di software scientifico, partecipazione ad un congresso,…). Ciò è particolarmente importante per i settori umanistici (ove è più difficile trovare finanziamenti esterni) e per i neo assunti.
  8. Apportare alcune modifiche allo Statuto, allo scopo di:
  9. Riconoscere ai R&T un ruolo determinante nella individuazione del Direttore del “proprio” Istituto.
  10. Ridefinire i compiti e funzioni dei Dipartimenti, che devono diventare strutture snelle di coordinamento degli Istituti loro afferenti e non causa di ulteriori costi di gestione e appesantimenti burocratici. Modificare anche i criteri di nomina dei rispettivi Direttori, da scegliere ad esempio a rotazione tra i Direttori degli Istituti afferenti.
  11. Portare a due il numero dei rappresentanti del personale nel CdA, in applicazione dell’art. 8 del lgs. 213/2009 di Riordino degli Enti di ricerca, così come avviene per tutti gli altri EPR vigilati dal MUR di grandi dimensioni.
  12. Definire politiche di assunzione (nel medio e lungo termine) del personale atte a contrastare e prevenire sia i fenomeni del sotto-inquadramento (attivando in particolare i concorsi ex art. 22 della legge Madia per il passaggio di profilo) che il prolungato precariato del personale (dando in particolare immediata attuazione al recentissimo Decreto di riparto del MUR dei 25M€ previsti dalla legge di Bilancio).

La riunione si è conclusa con un intervento conclusivo della Presidente la quale, rivendicando la sua anima riformatrice, ha affermato che, come già fatto per esempio alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ha intenzione di guidare la riforma della struttura organizzativa anche del CNR, attualmente eccessivamente centralizzata. Pur non entrando dettagliatamente nel merito delle varie istanze presentate dalla FGU-DR-ANPRI e dalle altre OO.SS. (delle quali ha tuttavia rilevato la complementarietà), avendo bisogno di tempo per studiarne le possibilità di attuazione, ha anticipato che è favorevole ad un ampio coinvolgimento della “rete” e che cercherà il modo di sentire personalmente la voce di tutti i R&T. Ha anche accennato alla volontà di rivedere le modalità con cui vengono prelevati e poi riassegnati agli Istituti i finanziamenti residui ed ha espresso la volontà di accrescere il ruolo delle Aree territoriali della ricerca nei rapporti con le amministrazioni e le realtà locali, intenzione condivisibile ma che idonee modifiche regolamentarie. Ha anche anticipato che, pur condividendone lo spirito, dubita che sia sostenibile un finanziamento di base a ciascun R&T mentre pensa che potranno essere date ulteriori risorse su base competitiva. In particolare, ha affermato che con lo scopo di consolidare il bilancio dell’Ente anche con finanziamenti esterni, ha intenzione di creare una struttura di supporto alla rete scientifica nelle varie fasi di reperimento di opportunità di finanziamento e di gestione amministrativa dei progetti di ricerca.

La FGU-DR-ANPRI, nell’apprezzare l’attenzione e la disponibilità mostrate dalla prof.ssa Carrozza, auspica che quello del 25 maggio sia solo uno di tanti incontri tra le OO.SS. e la Presidente del CNR finalizzati a trovare le migliori soluzioni ai tanti problemi che affliggono l’Ente lasciatici in eredità dall’ex Presidente Inguscio.

Gianpaolo Pulcini

Responsabile Nazionale FGU-DR-ANPRI CNR

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